Sconfinando | 20, 21, 22 settembre 2019

Rassegna cinematografica a cura di Alessandro Negrini

La rassegna cinematografica “SCONFINANDO“ sarà il primo dei prossimi eventi del progetto “Disorientando i confini” che si svilupperà nel corso del 2019-2020. Nasce dalla collaborazione di OPENPIAVE con CINEFORUM LABIRINTO, MOVING SCHOOL 21, ARTDIGILAND, SOLELUNA FESTIVAL e affronta il tema del ”Confine” in tutte le sue possibili accezioni: geografica, mentale, esistenziale.
La direzione artistica è affidata ad Alessandro Negrini, film director.

Programma

20 settembre 2019
ore 19.30 Aperitivo / buffet
ore 20.30 Proiezione del film
VI PRESENTO TONY ERDMANN (160’).
Regia Maren Ade (2016)
Winfried, un insegnante di musica in pensione  dotato di una propensione spiccata alla burla e al travestimento, vola a Bucarest per tentare di ricostruire il rapporto e recuperare il tempo con la figlia Ines, manager in carriera. Un film che fa ridere e piangere, una commedia che affronta con toni surreali gli steccati tra genitori e figli, partendo dalla domanda: sei felice?

21 settembre 2019
ore 19.30 Aperitivo / buffet
ore 20.30 Proiezione del film NUOVOMONDO (120’)
Regia di Emanuele Crialese (2006)
Il viaggio verso l’America di una famiglia italiana diviene un tragitto simbolico verso un paradiso ideale, utopico. Un film poetico sul tema dell’immigrazione italiana. Nuovomondo ha il pregio di non assomigliare a nessun’altra opera, di non inseguire o ricalcare modelli. Più di un semplice racconto di emigranti, è forse più legato al tema universale della perdita e dell’abbandono, verso mete “(in)immaginabili”.

22 settembre 2019
Ore 17.00 presentazione del libro “Marc Scialom. Impasse du Cinéma. Esilio, Memoria, Utopia/Exile, Memoire, Utopie”. A cura di Silvia Tarquini e Mila Lazic (Edizioni Artdigiland).
Aperitivo / buffet
Ore 20.30 Proiezione film con la presenza del regista Marc Scialom
LETTRE À LA PRISON (1969-70)
Realizzato senza un produttore e quasi “clandestinamente”, è un’opera poetica sulla perdita di identità culturale e personale di un esule arabo in Francia. Girato tra Tunisi, Marsiglia e Parigi, racconta un confine geografico, culturale, psicoanalitico e immaginario tra terra di origine e terra di esilio, tra paradiso e inferno, tra amore e follia, tra libertà e colpa,  mettendo il dito nelle piaghe di (post-)colonialismo e razzismo.